BOTTA E RISPOSTA
In questo contesto la settimana prossima in commissione al Senato si voteranno i due emendamenti della Lega - sempre che vengano dichiarati ammissibili, pare si ravvisino elementi di incostituzionalità - per portare da due a tre il limite dei mandati per governatori e sindaci. Sempre che i due emendamenti Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ieri ha alzato nuovamente il muro di Fdi: «Non è il caso di approvare il terzo mandato, per noi la questione non si pone in questo momento». La replica della Lega con Andrea Crippa, braccio destro di Salvini: «Io penso che chi è bravo, chi ha amministrato bene, possa ricandidarsi e sottoporsi al giudizio del popolo».
Premesso che il coordinatore veneto di FdI Luca De Carlo ha parlato mercoledì e nessuno gli ha risposto, ieri è arrivata la replica del segretario della Lega veneta, Alberto Stefani - segno che la macchina della controffensiva si è messa in moto. «Dire che il Veneto "è nostro" o "spetta a noi" significa fare dichiarazioni fuori luogo. Il Veneto non è terra di conquista - ha detto Stefani -. Per il Veneto decidono i veneti, non Roma». E ha ribadito che alle prossime elezioni provinciali la Lega non farà più i listoni con tutti dentro.
Intanto si muovono anche i sindaci. «Terzo mandato per tutti i sindaci e presidenti di Regione, è garanzia di sovranità popolare», ha detto Mario Conte, presidente di Anci Veneto. Il sindaco di Genova, Marco Bucci: «Io penso che siano i cittadini a dover decidere chi sarà il loro sindaco o il loro governatore». Tra le file del Pd è Lorenzo Guerini a dirsi «personalmente favorevole al terzo mandato». E tra le file della destra ha fatto invece scalpore il post di Francesco Storace: «Luca Zaia prende troppi voti. Quindi è un nemico. A me sembrano tutti matti. Terzo mandato senza se e senza ma».