Gli orsetti (ormai cresciuti) figli di Amarena, sono nella fase di separazione.
I fratelli orfani di Amarena, hanno ormai sedici mesi di età e si spostano agilmente, tra il territorio del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e le aree circostanti. Uno dei due orsi presenta una cicatrice sulla spalla, segno di qualche confronto, fortunatamente superato. A documentarlo, è stato lo zoologo Paolo Forconi. Dopo l’uccisione della loro madre, questi giovani orsi hanno dovuto affrontare da soli, numerosi ostacoli, incluso l'inevitabile incontro con orsi maschi territoriali. Una situazione comune, questa, che può portare a gravi conseguenze, come la morte.
«In base ai dati raccolti analizzando le carcasse di cucciolo ritrovate, le cause di mortalità sono varie e vanno dall’infanticidio, alla predazione da cane, a malattie e a cause accidentali- spiega l’ente Pnalm. - Tra queste, l’infanticidio (uccisione di cuccioli da parte di orsi maschi per indurre le femmine a riaccoppiarsi), in generale, è uno dei principali fattori di mortalità al primo anno di vita in molte popolazioni di orso. Inoltre, la bassa variabilità genetica e l’elevato livello di consanguineità di questa popolazione, sono fattori che potrebbero determinare l’insorgenza di numerose problematiche o patologie nei cuccioli».