La tradizione vuole che il Natale sia il momento più sereno dell’anno: gli infiniti pranzi, le cene, i regali da scartare, i giochi a tavola con i parenti.
Il racconto
«Salve a tutti, mi chiedevo per chi magari a Natale è solo oppure si è soli in due persone, se dopo aver mangiato esiste qualche posto di ritrovo dove magari si gioca a carte, a tombola e si può mangiare il panettone. Tipo un posto di ritrovo, ecco. Logicamente non lo sto chiedendo gratis prima che qualcuno mi insulti. Diciamo un posto dove andare dopo pranzo per stare con altre persone e passare il Natale in compagnia. Grazie mille». Il messaggio arriva dalla pagina Facebook: “Sei di Latina se”. A scriverlo un partecipante che preferisce mantenere l’anonimato. Una signora, forse una giovane, non ha importanza. L’inaspettato annuncio ha un unico scopo: cercare un luogo dove poter trascorrere la giornata del 25 (dicembre) insieme ad altre persone. Un pensiero così forte e un limpido desiderio di condivisione di chi, forse, è chiuso nel silenzio di un profondo dolore. Gli attestati di solidarietà e affetto non tardano ad arrivare: «Abito in un paese di montagna della provincia di Roma, se vuoi venite qui. Qualsiasi cosa la dividiamo volentieri con voi e siamo tutti un po' meno soli», scrive una donna. Ma c’è chi invece fa volare qualche insulto con la pretesa anche d’essere nel giusto. «Non si muore a stare da soli non è un dramma», afferma qualcuno. «Per non sentirti solo/a vai il giorno di Natale a dare i pasti alla Caritas, a chi ne hai bisogno così soddisfa il bisogno di aggregazione», incalza un uomo. Parole spietate, che spaccano il cuore a chi ha semplicemente espresso un desiderio di mero affetto ed attenzioni. «Se vuole mi contatti. Può anche pranzare insieme alla mia famiglia e parenti che ho per il 25», il commento di una signora che aggiunge: «Non scrivete cattiverie». In fondo, lo spirito del Natale è proprio questo: armonia e quel pizzico di serenità. Che merita chiunque.