Operai e case introvabili nel bellunese, serve un cambio di rotta

Martedì 30 Aprile 2024 di Federica Fant
Operai e case introvabili nel bellunese, serve un cambio di rotta

SEDICO - Servono lavoratori, ma l’offerta di alloggi è scarsa, nonostante le abitazioni sfitte: un paradigma che la Regione vuole cercare di sciogliere, con progetti e nuove prassi, condivise con gli attori del territorio.

Il punto è stato fatto ieri nei lavori a Villa Patt a Sedico. Un workshop su mercato del lavoro e residenzialità: si sono sviscerate le criticità, le esperienze e delineate le prospettive. Davvero numerosi gli interventi dei convenuti: dall’Unità di crisi e Veneto lavoro per la Regione, a soggetti del territorio (Confinsustria, Ance, Assolavoro) oltre alle sigle sindacali in sala, e soggetti che stanno facendo molto per l’emergenza abitativa, come il team di “Primavera casa” quel progetto che si rivolge ai proprietari di abitazioni non occupate in Valbelluna. 

I DATI

Nel corso del workshop sono stati presentati i dati relativi alle dinamiche demografiche che evidenziano un calo tendenziale della popolazione del 5,3% nella provincia di Belluno a fronte di un dato pari al -1% per il Veneto. La ricerca realizzata da Veneto Lavoro ha inoltre evidenziato che nella provincia bellunese il 48.2% delle abitazioni non è occupato, con punte del 64.3% nell’alto bellunese. Tale dati, combinati con quelli riferiti alla difficoltà di reperimento dei lavoratori nella stessa provincia definiscono le dimensioni del problema: su 100 figure professionali ricercate 57 non si reperiscono ed è necessario attrarle da altri territori. La situazione è differenziata per profilo professionale ad esempio non risulta reperibile sul territorio il 50% dei lavoratori edili, il 67% degli operai specializzati e alte percentuali di operatori socio sanitari.

I TEMI

«Oggi non si tratta solo di fare una riflessione esclusivamente sui servizi che mancano – le parole dell’esponente della giunta regionale - ma su quale modello di società e lavoro vogliamo costruire. È un tema ambizioso, che nel tempo – quando si è manifestato maggiormente la richiesta e il fabbisogno di manodopera – ha mostrato anche la drammatica situazione della residenzialità». Ha ricordato quando, frequentando vari incontri e unità di crisi, «ci siano interrogati su come dare risposte alle scuole della nostra montagna con la difficoltà di reperire il personale scolastico ed il tema della residenzialità è stato il protagonista». La Regione ne ha discusso più volte col presidente della Provincia, Roberto Padrin «anche in qualità di sindaco di Longarone, e abbiamo affrontato più volte il tema delle crisi del territorio, ma anche quello della residenzialità abitativa. Abbiamo deciso di raccogliere le idee. Quali sono le iniziative che, a seconda dei soggetti e dei ruoli, si sono già poste in essere, per fare poi una sintesi che è stata affidata all’Unità di crisi (ovvero al tema del lavoro)?».

LE QUESTIONI

La prima è legata «all’attrattività del nostro territorio rispetto a investitori e iniziative imprenditoriali e al fabbisogno di lavoratori che hanno esigenze di vita». Secondo: «il grande tema del turismo, che per tutta la nostra montagna e vale anche per il litorale veneziano è che la manodopera serve. Ma come affrontiamo le emergenze delle stagionalità con questa massa di persone con cui ne abbiamo bisogno e dove le mettiamo a vivere?». Terzo aspetto: «quello degli investimenti importanti: lavoratori che arrivano a operare qui per un certo periodo, pensiamo alle opere infrastrutturali che riguarderanno la provincia di Belluno legate alle Olimpiadi, che rappresentano sicuramente una grande occasione di sviluppo del territorio, che avrà con sé anche una serie di problematiche – in questo caso di tipo temporale – legate alla presenza sempre sui territori». Infine l’aspetto di provare ad attrarre persone «che vengano a fare famiglia nei nostri territori. Alcune riflessione sono arrivate dalla nostra montagna: se noi vogliamo attrarre delle persone che vogliamo venire a vivere, ci sono i servizi, come quello della scuola, che ho sempre difeso».

IL TAVOLO 

C’è poi il tema dei proprietari di case che magari hanno avuto brutte esperienze con affittuari che non hanno pagato o che hanno danneggiato l’immobile. La Regione sta studiando soluzioni. Tra queste una che è già sul tavolo del Governo. «Come fare in modo che investimenti di un’impresa su pagamenti e case funzionali alla produzione possa essere immaginato esattamente come si fa con un investimento su un impianto di avviamento e cioè zone collegate al settore di riferimento perché questo può essere possibile come defiscalizzazione». 

Ultimo aggiornamento: 14:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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