Guerra alle polpette-killer nei parchi, in città arrivano i cani che fiutano il veleno

Domenica 27 Settembre 2020 di Alberto Comisso
Polpette avvelenate
PORDENONE - Cani anti-veleno a caccia di polpette killer. Sono quelli che, in caso di necessità, entreranno in azione a partire dal mese prossimo. Saranno in grado, forti di uno specifico addestramento, di scovare in qualsiasi posto, specie nei parchi, bocconi avvelenati lasciati appositamente da qualche malintenzionato per uccidere altri animali.
I DETTAGLI
Fanno parte del Gruppo cinofilo del Montello e ad ottobre parteciperanno, assieme ai cani molecolari (in grado di trovare le persone disperse), ad una dimostrazione pubblica che si terrà a Pordenone. «Dopo un primo incontro conoscitivo – annuncia l’assessore Stefania Boltin – queste unità cinofile potranno essere impiegate o al momento del bisogno, qualora il fenomeno delle polpette killer dovesse ripresentarsi in città, oppure per semplici attività di controllo e, quindi, di prevenzione. L’augurio mio, ovviamente, è che non ce ne sia mai bisogno». Gli ultimi bocconi avvelenati scovati in città, in due diverse zone, risalgono a luglio. Erano stati trovati rispettivamente in via Leo Girolami e Stradelle. Uno dei due cani che le aveva ingerite, un Setter, sta meglio. L’altro, un meticcio, ha riportato danni permanenti. «Dopo l’avvelenamento - afferma Boltin - continua ad avere attacchi epilettici e fatica a muoversi». In zona sono stati apposti dei cartelli con i quali l’assessore invita i cittadini a passeggio con i loro cani a prestare la massima attenzione. «È giusto - ricorda - che tutti facciano la loro parte, che vigilino affinché certi episodi non si verifichino più». Non è facile individuare chi commette quei gesti ma Boltin è convinta che, «unendo le forze, sarà possibile evitare che altri cani possano fare la stessa fine dei due che hanno ingerito le esche. Ci sono cittadini che non sopportano gli animali, che vogliono loro male. Ecco a queste persone chiedo di lasciarli stare, di essere indifferenti. Non di ucciderli. E se quelle polpette, per sbaglio, venissero ingerite da un bambino? Ho i brividi al solo pensiero che possa accadere».
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