Caso Verdi, le insegnanti bacchettano il presidente del consiglio comunale

Mercoledì 1 Maggio 2024 di Alfredo Baggio
La scuola primaria “Giuseppe Verdi” al centro della bufera

MOGLIANO  – La polemica sulla ricreazione in cortile alle scuole elementari Verdi di Mogliano continua ad infiammare, al punto che anche la referente delle insegnanti, Nicoletta Stocco, ha deciso di intervenire con la sua testimonianza di persona direttamente coinvolta nei fatti. «Non è proprio vero che si è trattato di una restrizione delle ricreazioni dei bambini e di una limitazione degli spazi del cortile. Faremmo meglio a parlare di una regolamentazione oraria del tempo consentito alle pause ricreative, anche per venire incontro alle proteste aperte e vibrate di chi ora nega di essere stato tra i residenti che si sarebbero lamentati del chiacchiericcio molesto dei bambini alla ricreazione».

L’ACCUSA

Un “chi” che evidentemente si riferisce alla persona di chi si è dichiarato completamente estraneo alle proteste dei residenti. «Ho raccolto io le contestazioni e rimostranze, e in presenza di testimoni - mette in chiaro Stocco - e ora ritengo che ogni tentativo di ritrattazione delle lamentele, non basti a minimizzarne gli effetti prodotti».

Una toppa che, per Stocco, non sanerebbe tutte le dimostrazioni di noia presentate nei confronti del rumore creato dai bambini durante le ore di ricreazione all’aperto. «Sulla vicenda del cortile della scuola “Verdi” un assedio di parole sembra stringerci d’intorno. Parole che dobbiamo capire, o dalle quali talvolta dovremmo anche difenderci. C’è da badare a come parlano gli altri, e a come parliamo noi». Niente sconti e niente ritrattazioni, per l’insegnante sarebbe maggiormente corretto ed elegante non tornare sui propri passi per questioni di convenienza. Quello che adesso Nicoletta Stocco chiede è di cessare il dibattito su una questione che ormai è stata diffusamente sviscerata: «Intorno a noi scorre il grande fiume del bla-bla delle smentite per discolpa e la parola diviene trappola, fascinoso trabocchetto, persuasione forzata. C’è da augurarsi che cali il sipario, si spengano le luci dei riflettori sul palcoscenico di questa vicenda e si faccia silenzio. Un silenzio dignitoso».

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