Crisi della rosetta, per ogni panificio che apre ne chiudono 3

Venerdì 19 Luglio 2019 di Melody Fusaro
Crisi della rosetta, per ogni panificio che apre ne chiudono 3
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Per ogni panificio che apre, altri 3 chiudono i battenti. Questo il bilancio 2018 nel veneziano dove, a fronte di nuovi 6 laboratori aperti, 21 sono cessati, facendo scendere a 328 il numero complessivo di imprese artigiane. Circa la metà delle chiusure riguarda il Veneto orientale, zona che soffre di più rispetto al capoluogo e al Veneto centrale, la concorrenza dei panificatori sloveni.
A lanciare l'allarme è Alessandro Cella, presidente della Federazione Alimentazione della Confartigianato Metropolitana Città di Venezia che spiega quello che sta accadendo sulla guerra dei prezzi per uno degli alimenti base della nostra tavola, il pane. «In Italia la bolletta elettrica per le piccole e medie imprese continua a essere un salasso, e gli altri ne approfittano.

Oggi quasi tutti i panificatori usano forni elettrici e non a gas, ma il costo per l'energia elettrica li tartassa, anche tenendo conto che solo il 35,5% del totale è energia consumata, mentre il resto sono spese per la gestione, tasse e accise», spiega Cella citando i dati del centro studi di Confartigianato.
Un costo che rischia di essere decisivo su un prodotto a basso costo e che danneggia i forni italiani. «Le aziende slovene, per esempio, che pagano l'energia molto meno di noi - aggiunge Cella -, stanno approfittando della nostra situazione in maniera aggressiva, vendendo semilavorati e pani precotti, a un prezzo inferiore anche oltre il 30% di quello che riescono a fare i nostri laboratori. Il risultato è che molti, troppi panificatori artigiani non possono più competere con questi prezzi di vendita e costi di produzione, e così chiudono». IL MERCATO I panificatori sloveni entrano così nel mercato veneziano, a partire proprio dal Veneto orientale più facile da servire, in particolare nella grande distribuzione che sempre più vende pane da forno da semilavorati stranieri, più convenienti. E non tutti i clienti sono disposti a spendere un po' di più pur di avere pane fresco artigianale. «Il caro bolletta elettrica e la concorrenza della grande distribuzione stanno quindi mettendo in ginocchio i nostri forni artigiani - aggiunge Cella -, nonostante il drastico calo dei consumi d'energia da parte delle nostre piccole e medie aziende». I forni veneziani hanno consumato il 27,7% in meno nel secondo trimestre del 2019 rispetto a quello precedente, anche per gli investimenti fatti rinnovando macchinari e forni con impianti più efficienti. «Ma sono aumentati del 5,2% gli oneri fiscali e parafiscali pagati in bolletta. In altre parole, scende il consumo totale ma non la bolletta. E gli sloveni fanno affari». 
Ultimo aggiornamento: 15:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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