In auto con targa falsa "senza richiami all'Italia", tre apolidi vengono fermati e scatenano il caos. Calci e pugni agli agenti: «Non riconosciamo lo Stato»

Martedì 7 Maggio 2024, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 15:43

LA DINAMICA

Il problema è che quando la Fiat Punto con a bordo il ribelle trio del Vicentino è finito nella zona commerciale di Marcon (Venezia), quella targa farlocca non è passata inosservata agli agenti della polizia locale: trovando qualcosa di strano fin dal primo sguardo, hanno alzato la classica paletta per capire di cosa si trattasse. E da qui è iniziata subito la resistenza (passiva) dei tre: «Noi non riconosciamo lo Stato italiano e non vi diamo alcun documento», hanno risposto agli agenti chiudendosi all’interno della macchina e rifiutando di uscire. Non solo: una volta barricati nell’abitacolo, hanno anche chiesto rinforzi, chiamando a raccolta amici e sodali. Anche i vigili hanno dovuto chiedere aiuto per uscire da quella situazione di stallo: in ausilio sono arrivati allora i colleghi di Venezia, con un paio di pattuglie, carabinieri e vigili del fuoco che hanno circondato la Punto, parcheggiata di fronte al centro commerciale Valecenter.
Ai pompieri è toccato il delicato compito di rimuovere il mezzo (sotto sequestro) e di estrarre dall’abitacolo i tre. Nel frattempo, sul posto è arrivato anche uno degli amici del gruppetto: Marco Andrighetto, 45enne di Arzignano, si è lanciato a testa bassa contro i vigili tra calci, pugni e spintoni. A quel punto per lui è scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale: preso in consegna dalla polizia locale di Venezia, è stato portato in cella nelle camere di sicurezza della centrale operativa del Tronchetto per un paio di giorni (l’episodio risale a sabato). Per gli altri tre, invece, è scattata la denuncia a piede libero per non aver esibito i documenti, per la falsificazione della targa e per l’essersi messi alla guida di una vettura priva di assicurazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA