Cantieri Vittoria in vendita: ultimo piano per evitare il fallimento. Ecco gli scenari

Martedì 16 Aprile 2024 di Guido Fraccon
Cantieri Vittoria in vendita: ultimo piano per evitare il fallimento. Ecco gli scenari

ADRIA - Cantieri Navali Vittoria sull'orlo del baratro. Se entro metà luglio l'azienda specializzata nella progettazione e costruzione di imbarcazioni militari, paramilitari, da lavoro, commerciali e da trasporto, non troverà un investitore, lo spettro del fallimento sarà dietro l'angolo.

Il dato è emerso ieri, in sala Federighi, durante un incontro promosso da Fim Cisl, Fiom Cigl e Uilm. All'appuntamento hanno partecipato il primo cittadino Massimo Barbujani, il prefetto Clemente Di Nuzzo, il presidente della Provincia Enrico Ferrarese, l'assessore regionale Cristiano Corazzari e il nuovo amministratore delegato dei Vittoria, Stefano Lupi.


I SINDACATI
Significativo l'intervento di Antonio Silvestri, segretario regionale Fiom Cgil. L'avvio della vertenza per noi parte a ottobre, con la procedura negoziata di crisi, anche se da tempo si respirava aria di preoccupazione. L'avvio della procedura non c'è stata neppure comunicata dalla direzione». Secondo Silvestri, da un lettura del bilancio 2022 la situazione non sembrava preoccupante. «C'erano ordini e commesse con clienti prestigiosi e un possibile investitore era il gruppo Osanna. Questo interesse non si è concretizzato. Allora si parlava di una situazione rosea. Ora è tutto più complicato. L'imperativo è la salvaguardia dei posti di lavoro e non quello della ricerca delle responsabilità». Ha comunque tirato in ballo tensioni interne tra i soci della famiglia Duò e tra dirigenti, oltre a commesse prese in perdita e Fincantieri quale ancora di salvataggio. Un coordinamento socio-istituzionale la richiesta del segretario provinciale della Fiom Cgil Davide Benazzo, richiesta sposata da Barbujani. «Se entro luglio non esce nulla, Adria perde una risorsa e i lavoratori il posto. La scadenza è drammatica».


LA SOCIETÀ
Nel frattempo Vittoria ha depositato in Tribunale il Piano di ristrutturazione soggetto a omologazione (Pro). «L’allungamento delle trattative con i possibili investitori, combinata con l’esigenza di poter terminare alcune importanti commesse rimaste attive, con l’obiettivo di mettere un maggior valore a disposizione dei creditori - ha spiegato Lupi - ci hanno indotto a utilizzare questo strumento, dando così vita a un percorso che consentirà di avere a disposizione tempo ulteriore per continuare a portare avanti e possibilmente finalizzare le negoziazioni per la vendita del compendio aziendale».
Il Pro è uno strumento che porterà alla liquidazione delle attività, «ma prevede uno scenario migliorativo, riconducibile alla cessione del ramo d’azienda del Vittoria che oltre a generare un miglior soddisfacimento per i creditori, produrrebbe l’auspicata continuazione dell’attività della società».
L'interesse di Fincantieri per Lupi non è scontato. «Abbiamo 90 giorni per trovare un investitore e finire le commesse. In caso contrario Vittoria non arriverà al centenario del 2027. Sono stato costretto a cancellare commesse per 150 milioni».
Si è dichiarato pronto a fare quello che è nelle sue facoltà il prefetto. Sulla stessa lunghezza d'onda Ferrarese e Corazzari. Significative le parole di Mirco Bolognesi (Uilm): «Perché Fincantieri dovrebbe entrare in Vittoria? L'impressione è che si voglia eliminare un concorrente o acquistarlo fallito. Ho l'impressione si voglia arrivare al fallimento». La speranza è l'ultima a morire per Enrico Renzi (Fim): «Fincantieri non ha dimostrato interesse e altri non ne vedo».
 

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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