Autovelox "fuori legge". Il sindaco Conte: «Non spengo quelli in tangenziale, dei ricorsi non ho alcuna paura»

Il sindaco, dopo aver sentito i tecnici del Ministero, ha deciso di non bloccare gli occhi elettronici: «Non tutti i giudici decideranno allo stesso modo»

Martedì 23 Aprile 2024 di Paolo Calia
E' ancora polemica per l'autovelox in Tangenziale

TREVISO – «Gli autovelox non li spengo perchè non tutti i giudici decideranno allo stesso modo. La sentenza della Corte di Cassazione dà un’indicazione, non fa giurisprudenza. E non tutti la pensano come chi ha firmato. E sia chiaro: l’unico mio pensiero è per la sicurezza stradale, non certo fare cassa. Se le multe da autovelox si azzerassero le risorse per la sicurezza stradale le troveremmo da altri parti. Il problema non è questo». Il sindaco Mario Conte non cambia idea. Anzi la consolida ed è ancora più convinti di andare avanti dopo aver sentito i tecnici del Ministero della Infrastrutture e il ministro Matteo Salvini.

I tecnici di Ca’ Sugana e quelli di Roma hanno discusso del problema autovelox. Ieri c’è stato il contatto e le posizioni sono molto chiare: in base alla sentenza della Cassazione, che conferma quanto già detto dal giudice di Pace, la mancanza dell’omologazione è determinante. L’unico modo per uscirne è una legge che equipari autorizzazione a omologazione o che, finalmente, identifichi chiaramente i parametri da rispettare per ritenere un autovelox omologato. I tempi per una nuova legge però sarebbero molto lunghi, più facile intervenire nel testo del nuovo Codice della Strada attualmente arrivato in discussione alla Camera dopo essere stato approvato al Senato. Inserire un emendamento ne modificherebbe però il testo che dovrebbe quindi tornare al Senato per l’approvazione definitiva. Un giro tortuoso, ma più rapido che partire da zero. Si sono confrontati anche gli uffici legali del comune e del Ministero, valutando ogni possibile scenario. E la via legislativa è risultata l’unica percorribile. Nemmeno da dire che tutti questi movimenti stanno avvenendo sotto gli occhi dei sindaci italiani, tutti molto interessati allo sviluppo dell’intera vicenda. A essere non omologato non è solo l’autovelox della tangenziale trevigiana, ma lo sono tutti quelli presenti lungo le strade italiane.

Nel frattempo il vuoto legislativo resterebbe e tutte le multe fatte per eccesso di velocità con autovelox fissi potrebbero essere annullate. «Considerato che si parla di tempi comunque rapidi, abbiamo scelto di non fermare l’autovelox - ribadisce Conte - perchè convinti che ci sarà un’azione legislativa. Non è possibile che un automobilista che corra a 180 chilometri orari quando il limite è 90, si veda annullata la sanzione per una questione burocratica. Sinceramente non lo accetto». E poi la convinzione: «Non è detto che tutti i giudici si esprimano allo stesso modo - continua Conte - perché non hanno avuto lo stesso risalto i giudici che si sono espressi in passato a favore del Comune? Gli autovelox insomma restano accesi. Se uno viene multato farà ricorso e vedremo come andrà a finire. La strada è solo quella legislativa. Del resto Salvini, nella bozza iniziale della proposta di legge per il nuovo Codice della Strada, aveva già equiparato autorizzazione a omologazione». Quattro righe però sparite dopo il dibattito in aula pare per un emendamento di Forza Italia: «Sinceramente non so chi sia stato - premette Conte - ma nel testo quella parte non c’è più. Ora dovrà tornare nel dibattito parlamentare. Oggi è evidente che si è trattato di un errore che mette a repentaglio la sicurezza dei nostri cittadini. Bisogna quindi tornare indietro, alla bozza originaria.

Andare avanti con questo significa ancora più insicurezza sulle strade».

Ultimo aggiornamento: 20:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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