Borgo Veneto. Don Ferretto abbandona le parrocchie cogliendo tutti di sorpresa: «Pausa di riflessione, farò volontariato»

Da ieri è stato sostituito dal suo vice, don Nicola Saladin

Venerdì 1 Dicembre 2023 di Giovanni Brunoro
Don Sandro Ferretto

BORGO VENETO (PADOVA) - Don Sandro Ferretto lascia le parrocchie e si prende un periodo di pausa: «Sto facendo un’esperienza di volontariato in una cooperativa».

Da ieri lo sostituisce il suo vice, don Nicola Salandin. Intanto, la comunità dei fedeli si interroga sul futuro del loro ormai ex pastore, molto apprezzato per la sua generosità e la capacità di stare con chi soffre.

Il saluto

L’ultima messa, poi il saluto alla comunità. Si è congedato così dai suoi fedeli don Sandro, sacerdote 50enne dal 2019 alla guida dell’unità pastorale di Saletto: otto chiese disseminate a Borgo Veneto e Megliadino San Vitale. Il commiato, che molti parrocchiani hanno vissuto come inaspettato, si è consumato due domeniche fa, ma l’ufficialità della notizia si è avuta soltanto ieri, quando la Diocesi ha comunicato che a prendere le redini dell’unità pastorale sarà don Nicola Salandin, fino ad allora vicario di don Sandro. L’improvviso arrivederci, anzi l’addio dell’ex parroco, avrebbe colto di sorpresa anche i suoi più stretti collaboratori, informati della cosa con un preavviso da loro ritenuto insufficiente. E ora, anche l’amministrazione comunale vorrebbe aprire un momento di confronto con l’unità pastorale. Quel che è certo è che il vescovo in persona, monsignor Claudio Cipolla, ha visitato martedì la parrocchia di Megliadino San Fidenzio, intrattenendosi prima con i ragazzi e poi con i membri del consiglio pastorale. «Le scelte personali non si discutono, si rispettano e basta - tuona un parrocchiano di San Fidenzio in difesa di don Sandro - Non cerchiamo clamore. Siamo concentrati sulla preparazione del Natale».

La posizione

A scanso di equivoci, la stessa Diocesi conferma che «don Ferretto è ancora un sacerdote e non è coinvolto in nessuna polemica». Ha semplicemente chiesto un periodo di pausa dalla cura d’anime, periodo che avrà una durata variabile e concordata dal presbitero con i suoi superiori. Tante sono le ragioni per cui un prete può chiedere di essere sollevato dagli incarichi: dalla malattia alla riflessione personale. Sarà poi il diretto interessato a comunicare se intenderà proseguire nel ministero o, al limite, chiedere la dispensa e tornare un laico. Don Sandro, dalla sua, mantiene il riserbo sulla sua decisione e si limita a dire che, in questo periodo, è impegnato in un’esperienza di volontariato. Da ex missionario, ha scelto la cooperativa Levante di Padova, impegnata da anni nell’accoglienza dei migranti. Un luogo dove don Sandro può sentirsi realizzato nella sua dimensione più intima, quella dell’incontro con gli ultimi della Terra. La “sua” Africa, che ha conosciuto nei 12 anni in cui è stato parroco in Kenya. «Punto tutto sul Vangelo della pace e dell’incontro - aveva dichiarato durante la missione - Qui la gente mi ha insegnato la compassione».

Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 14:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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