Tangenti per la Rsa a Santa Maria di Sala, l'ex sindaco Fragomeni: «È vero, me ne pento amaramente, chiesi centomila euro»

Martedì 19 Marzo 2024, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 07:12
Tangenti per la Rsa a Santa Maria di Sala, l'ex sindaco Fragomeni: «È vero, me ne pento amaramente, chiesi centomila euro»
di Gianluca Amadori
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VENEZIA - «Si è vero! Me ne pento amaramente, ho chiesto 100mila euro per la mediazione immobiliare tra l’architetto Squarcina e l’imprenditore Cazzaro per l’acquisto del terreno per la casa di riposo».
Ad ammetterlo è stato l’allora sindaco di Santa Maria di Sala, Nicola Fragomeni, ora sotto processo per le presunte mazzette, richieste o promesse, in relazione ad alcuni progetti edilizi che si sarebbero dovuti realizzare nel suo Comune, tra il 2019 e il 2020 (e poi rimasti nel libro dei sogni). L’interrogatorio nel quale ha accettato di parlare con la pm Federica Baccaglini risale al 28 aprile del 2023, tre mesi dopo essere finito agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione. Quel verbale, il cui contenuto finora non era mai stato reso noto, è stato depositato, assieme a tutti gli atti dell’inchiesta preliminare, al gup Benedetta Vitolo, di fronte alla quale si sta discutendo la richiesta di rinvio a carico dell’ex sindaco e di altri undici imputati, anche in relazione ad altri episodi. La prossima udienza è fissata per il 25 marzo: Fragomeni, assistito dall’avvocato Renzo Fogliata, ha concordato con la procura una pena di 4 anni di reclusione; l’altro ex sindaco, l’ingegner Ugo Zamengo (avvocato Luigino Martellato), chiede di patteggiare due anni e otto mesi.

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